Today’s blogger – Agnese di I’ll B right back

4 Luglio 2019by Touripp0

Oggi parliamo con Agnese, fondatrice del blog di viaggi I’ll B right back. Scopriamo qualcosa in più sul suo blog, le sue esperienze e la sua filosofia di viaggio.

1. Ciao Agnese, e benvenuta su Touripp.it! Presentati brevemente ai nostri lettori.

Difficile presentarsi brevemente… ci provo! Ho 30 anni e nella vita faccio diverse cose, più o meno tutte legate ai viaggi, alla scrittura e alle lingue straniere: traduco, mi occupo di contenuti web (anche quelli di Touripp.it!), organizzo viaggi, sono tour leader, insegno inglese… Insomma, non so stare molto ferma, ma sono molto felice di vivere delle mie più grandi passioni!

A parte due lunghe parentesi di vita in Australia e in Nuova Zelanda, da anni abito a Milano, città che amo; ma mi sposto spesso anche in Trentino e in Toscana, la mia regione d’origine. Mi ritengo una persona soprattutto curiosa e piena di entusiasmo, avida di conoscenza e di incontri. Vado matta per i prati verdi e i soffitti affrescati, ho però un’enorme fobia per i serpenti. Cerco di vivere ogni giorno con spensieratezza e creatività!

2. Raccontaci dell’esatto momento in cui hai pensato: “apro un blog di viaggi”! Da quando ce l’hai, e cosa ti ha spinto in questo mondo?

All’inizio del 2015 stavo viaggiando da sola per l’Australia; per quanto amassi quella solitudine buona, ogni tanto sentivo la mancanza di poter condividere con qualcuno la bellezza dell’esperienza che stavo vivendo. Mi sono resa conto lì quanto considerassi importante la condivisione, ed è per questo che ho deciso di aprire I’ll B right back una volta tornata a casa, a maggio dello stesso anno; per condividere le mie esperienze con chi si trovasse sulla mia stessa lunghezza d’onda, e anche per aiutarmi a riscoprire la meraviglia di ogni piccola grande cosa in un periodo, quello del ritorno, un po’ duro per me.

I'll B right back
© illbrightback.com

3. Il tuo blog I’ll B right back contiene una sezione dedicata ai viaggi esperienziali: che cosa sono, e perché pensi che facciano per te?

Come tutto al mondo, anche il senso del viaggio si evolve con noi. Se prima ci si limitava a osservare, a essere spettatori passivi di ciò che una meta aveva da offrirci, oggi vogliamo di più: vogliamo essere coinvolti, attivi, vivere un luogo al 100%, “fare” e non limitarsi a “vedere”. Il turismo esperienziale racchiude tutto ciò che ce lo permette, e si fonda essenzialmente su esperienze: dal food tour alla caccia al tesoro cittadina, da un’escursione in kayak a una visita interattiva di un museo. Ormai tutti sono dentro al turismo esperienziale, anche se a volte inconsapevolmente.

Mi piace tantissimo come concetto perché si applica bene al modo in cui voglio vivere la mia vita e, quindi, anche i miei viaggi: non so stare ferma, osservare non mi basta, voglio mettere in pratica e sperimentare!

4. Parliamo di cibo: lo consideri parte integrante del viaggio e della cultura che stai visitando? Qual è il piatto più buono assaggiato in viaggio?

Assolutamente sì! Buona parte di I’ll B right back è dedicata alla gastronomia in viaggio, e non potrebbe essere altrimenti perché, per me, è sicuramente tra le primissime cose che mi permettono di conoscere a fondo la cultura di un luogo. Pensa che, appena decisa una meta, la prima cosa che faccio è una lista dei piatti tipici!

Il piatto più buono? La domanda è davvero difficile, ma posso dirti che le cucine per me più deliziose le ho provate in Portogallo, Grecia, Messico. Senza pensarci troppo, la prima cosa che mi viene in mente è il kurtoscalacs, il tipico dolce a forma di camino ungherese. Amo qualsiasi tipo di piatto elaborato, ma di questo dolce è la semplicità che mi ha travolto!

5. Un libro/film/telefilm che ti ha spinto a viaggiare in qualche parte del mondo?

Leggo tantissimi libri di viaggio, ma solitamente scelgo le mie mete indipendentemente da questo. Il libro che però mi ha regalato una quantità immensa di ispirazione è stato In un Paese bruciato dal sole di Bill Bryson. L’ho letto appena arrivata in Australia, quindi tecnicamente non è che mi abbia spinto ad andarci, però leggerlo mentre ero lì mi ha permesso di raggiungere un livello molto più profondo di conoscenza, e poi mi ha spinto a visitare quanto più possibile di questo Paese.

I'll B right back
© illbrightback.com

6. Descrivici le prime 3 parole che ti vengono in mente quando pensi a “viaggiare”.

La prima è sicuramente curiosità: penso che sia la curiosità la forza primaria che muove me nella vita, ma anche il mondo intero in generale. Se non fosse curiosa, la razza umana probabilmente si sarebbe già estinta da secoli! Quando viaggio sono soprattutto curiosa, perché conoscere e imparare cose su altri luoghi e altre persone mi rende più saggia, più consapevole, più felice.

La seconda è movimento: per me non esiste viaggio che non sia in movimento, alla ricerca continua di nuove cose da vedere, di nuove persone da incontrare, di nuove esperienze da vivere. Fino a poco tempo fa mi preoccupavo per la mia incapacità di stare ferma in un punto per troppo tempo… Ora so che il movimento è ciò che sono.

La terza, non c’è dubbio, è rispetto: nei confronti di tutto e tutti. Rispetto verso una terra, un complesso di leggi anche diverse da quelle a cui sono abituata, a una cultura che merita il suo spazio. Rispetto verso ogni persona che incontro, verso ciò che è e il modo in cui vive. Rispetto verso gli animali, tutti gli esseri viventi e tutte le cose, che siano un bene comune o che appartengano agli altri. Rispetto anche verso me stessa, il mio modo di viaggiare, le mie scelte e i miei desideri in viaggio.

I'll B right back
© illbrightback.com

7. Durante i tuoi viaggi, qual è stato l’aneddoto più divertente/imbarazzante/tragi-comico… insomma, quello che suscita sempre risate quando lo racconti?

Ah, di aneddoti esilaranti ne avrei parecchi da raccontare! Il primo che mi viene in mente ora è successo a Miami: stavamo tornando a casa in macchina e la polizia ci ha intimato, solo usando i fari dell’auto, di fermarci per un controllo. Solo che noi non l’abbiamo capito e quindi siamo andati avanti… e quindi la polizia ci ha seguito, prima tranquilla, poi con lampeggianti e sirena. Alla fine, la scena è stata tipo quella dei film, con i poliziotti che ci ordinano con l’altoparlante di tirare fuori le mani dall’auto, e tutto il resto. Non sapevo onestamente se preoccuparmi o ridere!

8. Se non ci fossero limiti di tempo e di soldi, quali sono i prossimi 3 viaggi che faresti?

Sogno da tempo di visitare l’Andalusia; ma la voglio visitare benissimo, scoprendone ogni singolo angolino, per cui vorrei partire almeno per un mese o due!

Mi piacerebbe tantissimo visitare Israele e Giordania. Infine, mi farei un lunghissimo viaggio in giro per l’America del Sud, senza particolari mete o programmi, seguendo solo l’ispirazione del momento.

9. Secondo te, cosa può fare un blogger nel suo piccolo per contribuire a rendere il nostro mondo più bello, sostenibile e rispettato?

Secondo me dovrebbe innanzitutto fare un esame di se stesso, e cercare di capire se davvero stia facendo tutto il possibile per viaggiare in modo rispettoso nei confronti di altri luoghi e persone, e sostenibile a livello ambientale e culturale. Purtroppo nessun essere umano è perfetto, un blogger men che meno! Ma in qualche modo possiamo essere d’esempio, anche se ci seguissero solo in 10 persone; per quelle 10, potremmo potenzialmente fare la differenza. Per cui è importante essere prima di tutto convinti di voler viaggiare bene, e poi fare in modo di trasmettere questa convinzione a chi ci ascolta e ci legge, sperando di diffondere l’amore per il mondo intero e la necessità di rispettarlo per il bene di tutti. Credo si tratti di un impegno e di un esame di coscienza continuo; ma credo che ne valga la pena!

10. Raccontaci del tuo viaggio più bello fatto fino a ora: facci sognare!

Il più bello perché il più libero, il più spensierato, il più sorprendente: il viaggio di 5 mesi in giro per la Nuova Zelanda, in compagnia del mio ragazzo. Per 5 mesi abbiamo vissuto e viaggiato su un piccolo e scassato furgoncino che avevamo “ristrutturato” come una minuscola casa. È stato bellissimo in ogni momento; anche nei giorni di freddo, anche quando ci si doveva vestire sotto la pioggia, anche quando i galli ti svegliavano alle 6 del mattino, anche quando si era stanchi e non facevamo una doccia vera per giorni. Alla fine è stato tutto stupendo, perché ogni mattina ci svegliavamo in un posto diverso, perché avevamo poco ma non ci mancava niente, perché eravamo liberi, liberi al 100% di andare, tornare, fermarsi, oltrepassare, approfondire, emozionarsi. Non so se mai nella vita assaporerò una libertà così pura come in quel viaggio.

I'll B right back
© illbrightback.com

Grazie ad Agnese per aver condiviso le sue esperienze e i suoi pensieri di viaggio con noi! Puoi trovare I’ll B right back anche sui social, come Facebook e Instagram. E, se il racconto di Agnese ti ha ispirato… dai un’occhiata ai nostri tour in Nuova Zelanda!

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