Today’s blogger: Claudia di Travel with the wind

26 Settembre 2019by Touripp0

Oggi parliamo un po’ con Claudia del blog Travel with the wind. Ci racconterà di Mal d’Africa, viaggi on the road, matrimoni pazzerelli… e di come non serva essere ricchi per fare viaggi meravigliosi!

1. Ciao Claudia, e benvenuta su Touripp.it! Presentati brevemente ai nostri lettori.

Sono nata e ho vissuto a Torino fino a quando, quattro anni fa, io e Gabriele (mio marito) ci siamo trasferiti in Alto Adige per seguire il lavoro. Fin dai primi giorni insieme, quasi 15 anni fa, abbiamo capito subito che avevamo una passione in comune: i viaggi. E’ stato da allora che abbiamo iniziato a viaggiare e non abbiamo più smesso!

2. Raccontaci dell’esatto momento in cui hai pensato: “apro un blog di viaggi”! Da quando hai Travel with the wind, e cosa ti ha spinto in questo mondo?

È stato uno dei buoni propositi per l’anno 2018; avete presente quando ad inizio anno si pensa a mettersi a dieta, ad iscriversi in palestra o ad iniziare a correre: beh io invece ho deciso che avrei aperto Travel with the wind! Ho iniziato ricopiando i miei appunti di viaggio, ne avevo talmente tanti e talmente tanto dettagliati che ho pensato che un blog potesse essere il “contenitore” più adatto. Anche perché in questo modo non rimanevano solo miei appunti ma sarebbero stati condivisi con altri viaggiatori “fai da te” che potevano avere bisogno di aiuto nell’organizzare il proprio viaggio.

3. Tu e tuo marito vi siete sposati a Las Vegas: come vi è venuta questa idea, e come l’avete concretizzata?

Era già da un po’ che pensavamo al matrimonio, ma non così concretamente. Ad un certo punto, mentre organizzavo il nostro viaggio tra i parchi degli Stati Uniti, ho letto la sezione della Lonely Planet in cui parlava di Las Vegas e mi è venuta l’idea! Ho detto a Gabri, quasi per scherzo “E se ci sposassimo a Las Vegas”? e lui ha risposto “Perché no…”. Mai dire una frase del genere a una donna, potrebbe perderla sul serio, come ho fatto io!

Ho quindi iniziato ad informarmi con l’ambasciata di Los Angeles, con comuni in Italia e il County Clerk di Las Vegas, più che altro per capire come registrarlo in Italia. Sposarsi a Las Vegas è facilissimo ma poi viene la parte burocratica. Quando abbiamo capito che si poteva fare abbiamo deciso di non dirlo a nessuno e di fare poi una sorpresa a tutti al nostro ritorno. Dall’Italia abbiamo portato solo le fedi che abbiamo fatto realizzare da un’orafo di Torino e a Las Vegas abbiamo noleggiato i vestiti, un’impresa trovare un vestito da sposa non kitsch ma alla fine ce l’ho fatta. E’ stato alla Little Church of the west , una chiesetta di legno che non sembrava nemmeno di essere a Las Vegas, che abbiamo pronunciato il nostro Yes, I do . È stata un’esperienza indimenticabile!

Travel with the wind
© travelwiththewind.org

4. Parliamo di cibo: lo consideri parte integrante del viaggio e della cultura che stai visitando? Qual è il piatto più buono assaggiato in viaggio?

Assolutamente, un viaggio non è completo se non si conosce la cultura locale e quale miglior modo per farlo se non attraverso la cucina tipica.

Tra tutti i deliziosi piatti tradizionali quelli che adoro di più sono sempre i dolci. Nell’ultimo viaggio in Marocco ho fatto fatica ad andare via e lasciare quei fantastici pasticcini ripieni di miele, mandorle e pistacchi che mi chiamavano dalle vetrine… Per fortuna a Torino ho trovato una pasticceria che li fa e adesso ogni volta che torno a casa è diventata tappa fissa. Sempre in tema dolci un dei miei dolci preferiti è giapponese e si chiama Mochi. Si tratta di un dolce fatto di riso glutinoso, all’inizio la sensazione è strana perché sono delle palline mollicce e appiccicaticce (la parte glutinosa del riso) ma quando le assaggi ripiene di marmellata di fagioli dolci (Azuki) capisci che è una delle cose più buone mai assaggiate.

5. Un libro/film/telefilm che ti ha spinto a viaggiare in qualche parte del mondo?

Uno solo? Diciamo che ci capita abbastanza di frequente. Uno dei primi è stato il viaggio che abbiamo fatto in Canada, era nato solo per andare a vedere le location di Haven, un telefilm americano tratto da una novella di Stephen King ed ambientato in Nova Scotia (Canada Orientale). Da quel viaggio ci abbiamo poi abbinato New York, Boston, il Maine tanto amato da Stephen King (uno dei miei scrittori preferiti) poi dopo la Nuova Scozia siamo passati da Quebec, New Hampshire e rientrati, dopo 3 settimane di viaggio on the road, a Boston.

6. Descrivici le prime 3 parole che ti vengono in mente quando pensi a “viaggiare”.

Libertà, come il nostro modo di viaggiare.

Incontri, come quelli che, in un modo o nell’altro, hanno contribuito a cambiare la nostra vita.

Chilometri, come tutti quelli che maciniamo nei nostri on the road.

Viaggio on the road
© travelwiththewind.org

7. Durante i tuoi viaggi, qual è stato l’aneddoto più divertente/imbarazzante/tragi-comico… insomma, quello che suscita sempre risate quando lo racconti?

Questo aneddoto risale a veramente tantissimi anni fa, era uno dei nostri primissimi viaggi in Croazia. Eravamo stati ospiti di una coppia di coniugi croata che ci aveva affittato la casa sul mare. Alla nostra partenza andiamo a salutarli e naturalmente ci parlano in croato ma Gabri, come sempre, cerca di smorzare l’imbarazzo facendo finta di conoscere la lingua (effettivamente qualche parola la conosceva). Ad un certo punto ci congedano dicendoci Sretan Put. E Gabri cosa gli risponde, beh ovvio Sretan Put. Loro si mettono a ridere e noi non capiamo il motivo… Ad ogni modo partiamo. Lasciato il paese, io ho sempre l’abitudine di guardare i cartelli stradali e cosa leggo su un cartello Sretan Put tradotto anche in altre lingue tra cui in italiano Buon Viaggio. A quel punto siamo scoppiati a ridere noi e da allora questa è una delle poche parole croate che ci ricordiamo.

8. Se non ci fossero limiti di tempo e di soldi, quali sono i prossimi 3 viaggi che faresti?

Sicuramente mi piacerebbe non avere limiti di tempo perché i limiti di soldi non sono un problema così grosso. Non perché siamo ricchi, anzi, ma perché ci accontentiamo di poco. Non ci interessa fare viaggi lussuosi quanto vedere il più possibile del paese che stiamo visitando. I 3 viaggi che farei ma che farò (prima o poi) sono l’Australia, l’Antartide e le Hawaii. Tutti paesi per cui ci vorrebbero ben più delle tre settimane che riusciamo di solito a avere a disposizione con il nostro lavoro. E siamo già fortunati perché conosco persone che non possono scegliere il periodo in cui prendere le ferie e tre settimane di fila se le scordano.

Travel with the wind
© travelwiththewind.org

9. Secondo te, cosa può fare un blogger nel suo piccolo per contribuire a rendere il nostro mondo più bello, sostenibile e rispettato?

Come blogger possiamo consigliare ai nostri lettori determinati tipi di viaggio più sostenibili e rispettosi dell’ambiente. Possiamo promuovere il nostro territorio soprattutto le attività più ecologiche come passeggiate in mezzo alla natura. Nelle valli del Trentino per esempio si organizzano i Suoni delle Dolomiti, dove si cammina insieme a musicisti e cantanti fino ad arrivare al rifugio dove si possono degustare prodotti tipici delle malghe. Oppure altre interessanti attività per i bambini come l’alba in malga dove si partecipa all’attività quotidiana del malgaro dalla raccolta delle mucche dal pascolo, alla mungitura e alla produzione del formaggio: i bambini, ma non solo, ne saranno entusiasti!

10. Raccontaci del tuo viaggio più bello fatto fino a ora: facci sognare!

Il più bello per la quantità di emozioni provate è stato il viaggio in Namibia. Abbiamo vissuto due settimane come se fossimo stati catapultati in un documentario naturalistico. Le cosa che mi ha colpito di più è stato il silenzio della savana. E’ una sensazione difficile da spiegare, non era il silenzio a cui siamo abituati noi, è un silenzio in cui si riesce ad intuire se gli animali sono tranquilli, giocosi, assonnati o addirittura terrorizzati: tutto solo ascoltando il silenzio! Quando sono tornata a casa è stato difficile riabituarmi al rumore della città e della quotidianità. Sarà anche questo il mal d’Africa!  

Namibia
© travelwiththewind.org

Ringraziamo Claudia per aver condiviso con noi le sue emozioni in viaggio! Puoi trovare Travel with the wind anche su Instagram e sugli altri social. E, se il racconto di Claudia ti ha ispirato… dai un’occhiata ai nostri tour in Namibia!

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