Oggi siamo in compagnia di Claudia del blog Trottole in viaggio. Con lei parliamo di Isabel Allende, disavventure in Argentina, sogni dall’altra parte del mondo e la carne più buona che esista!
1. Ciao Claudia, e benvenuta su Touripp.it! Presentati brevemente ai nostri lettori.
“Claudia è disordinata, sempre occupata con le mille attività che fa, ma trova sempre un po’ di tempo per viaggiare e per condividere le sue esperienze con gli amici. Anche se l’ordine non è suo amico, è determinata e sa cosa vuole e riesce ad organizzare dei bei viaggi, scegliendo sempre destinazioni interessanti e gestendo bene situazioni ed eventuali problemi… non a caso è un Ingegnere! In ogni luogo che visita le piace addentrarsi nella vita quotidiana, dormendo in posti autentici e assaggiando cibi locali. Aeroporti, Paesi, passaporti e valigie non la spaventano affatto. La sua dote di sintesi e concretezza si manifesta anche nel suo modo di viaggiare. Datele un bagaglio a mano per 3 destinazioni diverse, due climi e 15 giorni e lei riuscirà a prepararlo!”
Non essendo molto brava con le presentazioni ho lasciato “l’onere” ad Ilaria, mia amica di viaggio e di blog.
2. Raccontaci dell’esatto momento in cui hai pensato: “apro un blog di viaggi”! Da quando hai Trottole in viaggio, e cosa ti ha spinto in questo mondo?
Qualche mese fa abbiamo deciso di aprire un blog sulla nostra più grande passione, viaggiare. Abbiamo scelto di aprirlo, perché prima di ogni viaggio leggevamo blog e pagine, ci documentavamo al meglio per poter vivere il posto che ci avrebbe ospitato per qualche giorno. Abbiamo così deciso di contribuire ed aiutare altri viaggiatori come noi e non più solo a dare consigli a parenti ed amici. Un luogo dove raccontare le nostre esperienze autentiche, viaggi ed itinerari vissuti in prima persona, a volte insieme, a volte sole, a volte con altri compagni di viaggio. © trottoleinviaggio.com
L’abbiamo aperto un po’ per curiosità e un po’ per gioco. Forse perché siamo sempre alla ricerca di nuove esperienze e sensazioni e volevamo provare questa nuova “avventura”! E così, con l’entusiasmo e la passione, è nato il nostro Trottole in viaggio.
3. Gestisci il tuo blog insieme alla tua amica Ilaria; come mai vi definite “trottole in viaggio”?
La trottola è uno strumento ingegneristico semplice e complesso allo stesso tempo che trova il proprio equilibrio muovendosi. Un po’ come noi, che troviamo il nostro equilibrio viaggiando ed esplorando. Ferme in un luogo proprio non riusciamo a starci.
Al simbolo della trottola associamo un motto “Sogna, viaggia, ricorda”. Crediamo infatti che ogni viaggio abbia tre fasi tutte e tre fondamentali: l’entusiasmo e un po’ d’ansia prima di partire, il vortice di emozioni durante il viaggio e infine la fase della memoria per non perdere ciò che abbiamo avuto la fortuna di conoscere e vivere. E anche per questo serve il nostro blog: un diario per ricordarci chi eravamo e cosa abbiamo vissuto.
4. Parliamo di cibo: lo consideri parte integrante del viaggio e della cultura che stai visitando? Qual è il piatto più buono assaggiato in viaggio?
Assolutamente si! Sempre prima di arrivare in un luogo mi informo sui piatti tipici proprio perché credo che la cucina locale sia una parte fondamentale per conoscere gli usi e costumi di un territorio. Se posso prediligo locali o ristoranti piccoli – magari a conduzione famigliare – per assaporare la vera cucina tradizionale.
Pur non essendo una particolare amante della carne, quella assaggiata in Argentina nel periodo in cui ho lavorato lì è senz’altro eccezionale. La tradizione della carne alla griglia argentina, chiamata asado, è rinomata in tutto il mondo. La migliore che ho provato è quella cucinata in cantiere il venerdì per pranzo. Un asado mangiato en obra è senz’altro qualcosa di unico. Un sapore così intenso non l’ho provata da nessuna altra parte!
5. Un libro/film/telefilm che ti ha spinto a viaggiare in qualche parte del mondo?
La passione per il Sud America probabilmente mi è nata leggendo fin da adolescente la mia scrittrice preferita, Isabel Allende. In particolare mi sono rivista molto nella protagonista del romanzo d’avventura La figlia della fortuna. Una ragazza giovane e un po’ irrequieta che si allontana da casa da sola per scoprire il mondo e va alla ricerca di qualcosa che poi nella realtà non c’è, è solo un amore idealizzato. Ma proprio allora capisce come l’importante non sia la “meta” di per sé, ma il viaggio intrapreso nel cercare di raggiungerla. Non a caso una delle mie poesia preferite è proprio Itaca di Kostantin Kavafis.
6. Descrivici le prime 3 parole che ti vengono in mente quando pensi a “viaggiare”.
Sorpresa, avventura, prova.
Ogni viaggio è una sorpresa. Per quanto si possa organizzare o informarsi prima almeno un avvenimento o luogo ci stupirà e lascerà a bocca aperta. Scoprire con i propri occhi un luogo mai visto prima è sempre un’avventura. Quel senso di libertà, quel brivido, quell’adrenalina che si ha quando si esce dalla propria zona di confort e non si sa a cosa si possa andare incontro. E proprio per questo ogni viaggio è anche una prova, con noi stessi in primis, ma anche una prova nel senso di “provare sulla propria pelle” un’emozione, una sensazione mai avuta prima.
7. Durante i tuoi viaggi, qual è stato l’aneddoto più divertente/imbarazzante/tragi- comico… insomma, quello che suscita sempre risate quando lo racconti?
I racconti tragi-comici dei viaggi sono una delle parti migliori tra i ricordi, ma solo a posteriori; sul momento sembrano vere e proprie tragedie!
Una delle più divertenti mi è successa a Mendoza, in Argentina. Per un periodo ho avuto modo di lavorare in una delle principali città argentine e nel tempo libero visitavo il Paese con un collega italiano. Oggi siamo fidanzati, ma al tempo ci conoscevamo da neanche un mese e proprio durante il primo viaggio insieme ho avuto un “problemino” con il bidet. L’Argentina è uno dei pochi Paesi esteri in cui è quasi sempre presente il bidet (anche da qui si nota chiaramente la stretta connessione con l’Italia). Dopo un viaggio di ben 14 ore di pullman non vedevo l’ora di rinfrescarmi e così mi sono fiondata nel bagno della camera condivisa che avevamo affittato nell’ostello. Il bidet argentino è un po’ differente dal nostro in quanto ha un getto forte che viene dal basso, stile fontanella che può arrivare fino ad un metro di altezza. Bene, apro l’acqua, faccio il bidet e solo allora mi accorgo che non si riusciva più a chiudere il rubinetto, era rotto! Qualsiasi verso giravo la manopola non smetteva di uscire l’acqua. Mezza nuda e impanicata non sapevo assolutamente che fare. Non sapevo se ridere o piangere vista la situazione da film comico: con una mano cercavo almeno di abbassare il getto e con l’altra tentavo di rivestirmi per aprire la porta e ricevere aiuto. Intanto il mio futuro ragazzo se la rideva appassionatamente fuori dalla porta del bagno. Completamente bagnata (vestiti compresi) alla fine sono riuscita ad aprirgli e in qualche modo siamo riusciti a bloccare il getto dell’acqua che aveva mezzo allagato il bagno. Neanche a dirlo non mi sono più avvicinata ad un bidet argentino in viaggio!
8. Se non ci fossero limiti di tempo e di soldi, quali sono i prossimi 3 viaggi che faresti?
I sogni nel cassetto “viaggi” sono davvero tanti. Sicuramente vorrei visitare l’Oceania, magari un lungo viaggio on the road in Australia per poi attraversare non so quale stretto o mare e vedere i meravigliosi luoghi del Signore degli Anelli in Nuova Zelanda.
Mi piacerebbe fare un lungo viaggio in Asia, per conoscere una cultura così diversa dalla nostra occidentale. In particolare vorrei visitare il Vietnam e la Cambogia.
Come terza, tornerei in sud America. Pur avendo vissuto diversi mesi in Argentina non ho avuto modo di andare in Patagonia e nella Terra del Fuoco. Vorrei andare nel profondo sud, fino alla città più meridionale del mondo, Ushuaia. Da qui imbarcarmi e prendere la nave che, solo per alcuni mesi all’anno, ti porta al Polo sud.
9. Secondo te, cosa può fare un blogger nel suo piccolo per contribuire a rendere il nostro mondo più bello, sostenibile e rispettato?
Credo che ognuno debba dare il buon esempio ogni giorno anche con piccoli gesti. All’interno del blog cerchiamo di promuovere uno stile di viaggio il più possibile zero waste (incoraggiando ad esempio l’utilizzo di biglietti elettronici o borracce al posto delle classiche bottiglie di plastica quando possibile) e preferiamo muoverci a piedi o utilizzare il treno ai mezzi su strada.
Forse sarà perché sono cresciuta in una famiglia in cui si ricicla da oltre trent’anni, ma quando giri per il mondo e scopri con i tuoi stessi occhi quanto è meraviglioso come fai poi a distruggerlo e a non rispettarlo?
10. Raccontaci del tuo viaggio più bello fatto fino a ora: facci sognare!
Senz’altro le Cataratas del Iguazu. Non a caso sono una delle Sette Meraviglie al Mondo. Una serie infinite di cascate tra Argentina e Brasile da scoprire passo dopo passo, cascata dopo cascata fino ad arrivare alla Garganta del Diablo. Un immenso muro d’acqua con un rumore così assordante che per comunicare è necessario gridare. Un posto immerso in una nube di vapore e incantato dagli arcobaleni sempre presenti. Un punto dove senti mancare il fiato. Un posto che ti fa capire quanto sia immensa la potenza di Madre Natura.
Ringraziamo Claudia per aver condiviso con noi le sue emozioni in viaggio! Puoi trovare Trottole in viaggio anche su Instagram e sugli altri social. E, se il racconto di Claudia ti ha ispirato… dai un’occhiata ai nostri tour in Argentina!