Oggi conosciamo meglio Daniela del blog The Daz Box. Parliamo dei viaggi più belli, dell’amore per il Canada e di mille disavventure… E poi, se ti piace assaggiare la birra locale in viaggio, continua a leggere!
1. Ciao Daniela, e benvenuta su Touripp.it! Presentati brevemente ai nostri lettori.
Mi chiamo Daniela, ho 35 anni, vivo in provincia di Belluno, circondata dalle meravigliose Dolomiti. Sono laureata in sociologia, di lavoro oggi faccio tutt’altro ma non ho mai spesso di studiare e di interessarmi a queste tematiche.
Ho un bimbo di 4 anni, Zeno, che si sta rivelando davvero un piccolo, grande esploratore. Viaggio anche e soprattutto per lui, perché voglio che sappia che il nostro piccolo paese non è l’unica realtà possibile a questo mondo.
2. Raccontaci dell’esatto momento in cui hai pensato: “apro un blog di viaggi”! Da quando hai The Daz Box, e cosa ti ha spinto in questo mondo?
L’esatto momento non lo ricordo con precisione. Ho aperto il The Daz Box nel 2016, ho pensato di farlo per un motivo banale in verità: fornire informazioni pratiche di viaggio a chiunque ne potesse avere bisogno. Lo facevo già offline, perché ormai da anni sono il punto di riferimento di amici e parenti che vogliono andare in vacanza e non sanno da che parte cominciare!
Non sapevo nulla di blogging, ma zero proprio. Nel corso del tempo ho studiato e mi sono confrontata tanto con altre colleghe, ma il mio progetto, sebbene sia cresciuto molto, rimane tutt’ora solo una grande passione.

3. Sul The Daz Box spicca la sezione “beers in travel”… com’è nata questa passione per la birra, e come la coltivi in viaggio?
Io e mio marito siamo grandi estimatori di birra, la produciamo anche in casa, ovviamente ad esclusivo uso personale (sebbene la mia cantina sia piuttosto fornita!). La birra è un componente molto importante anche nei nostri viaggi. Prima di partire cerchiamo tutti i birrifici artigianali locali lungo l’itinerario e non è insolito che questo venga modificato proprio per raggiungere qualche locale particolare. Anzi, ci è persino capitato di scegliere una meta piuttosto che un’altra proprio in virtù (anche) della birra (qualche anno fa siamo stati indecisi fino all’ultimo tra Irlanda e Marocco, indovinate chi ha vinto?! Però in Marocco ci vorrei tanto andare comunque!).
I birrifici li troviamo con Google, cercando, che so, “Toronto brewery”. Non è facile però scovare guide specifiche sull’argomento, per questo ho pensato di scriverle io, sul mio blog, anche se, lo ammetto, non è un argomento molto cercato in Italia!
4. Parliamo di cibo: lo consideri parte integrante del viaggio e della cultura che stai visitando? Qual è il piatto più buono assaggiato in viaggio?
Il cibo è parte integrante dei miei viaggi. Il cibo è storia, cultura, tradizione. Anche in paesi che notoriamente non sono molto considerati da noi italiani per la gastronomia (come, ad esempio, quelli anglosassoni). Mi sono resa conto che un paio d’ore trascorse in un mercato di produttori locali valgono spesso quanto una visita ad un museo etnografico. Io poi sono una buona forchetta, mangio tutto e adoro provare le specialità locali. Normalmente torno a casa con i pantaloni che mi vanno stretti (certo anche la birra aiuta in questo). Non cerco mai il cibo italiano quando sono all’estero, non mi manca e non ne sento la necessità, anche perché sono ben consapevole che non ne rimarrei soddisfatta.
Io ho sempre mangiato bene ovunque nel mondo. Il fish&chips canadese, preparato al momento con halibut appena pescato è forse una delle specialità che più mi è piaciuta, però anche la Sheperd’s Pie irlandese, il Pulpo alla gallega, il Ramen o il curry thailandese. Vabbè insomma, a me piace veramente tutto!

5. Un libro/film/telefilm che ti ha spinto a viaggiare in qualche parte del mondo?
In verità nessuno! La cosa curiosa in questo senso è che non sono ancora riuscita a visitare i luoghi dei miei libri preferiti, ambientati in particolare in Russia e in Sudamerica. Nell’ultimo anno ho letto diversi libri di Terzani, che, lo ammetto, mi hanno fatto venire tanta voglia di tornare in Asia.
6. Descrivici le prime 3 parole che ti vengono in mente quando pensi a “viaggiare”.
Curiosità è la prima parola che mi viene in mentre. Imparare qualcosa di nuovo, scoprire luoghi, culture e ambienti diversi è il motivo principale per cui sento la necessità di partire, sempre. Vi sono diversi modi di viaggiare, così come esistono modi differenti di fare qualsiasi altra cosa, l’importante, almeno per me, è tornare a casa con qualcosa in più rispetto a quando sono partita (chili a parte…).
Studio. Per quanto mi riguarda il viaggio comincia sempre nel momento in cui acquisto il biglietto aereo. Pianificare un itinerario e studiare la meta, da tutti i punti di vista possibili, è per me parte integrante del viaggio stesso.
Leggerezza. Viaggiare è il miglior scaccia pensieri, almeno per me, che ho un lavoro piuttosto abitudinario e scandito dalle classiche ferie da calendario. Quando parto stacco completamente la spina, mi concedo qualche sfizio in più del solito (vedi risposte numero 3 e 4) e, in fin dei conti, cerco di divertirmi il più possibile sfruttando tutte le opportunità che la meta che ho scelto ha da offrirmi.
7. Durante i tuoi viaggi, qual è stato l’aneddoto più divertente/imbarazzante/tragi- comico… insomma, quello che suscita sempre risate quando lo racconti?
Ce ne sono diversi in verità! A Dusseldorf sono finita nel furgone della polizia (era notte fonda e l’hotel non ci aveva lasciato le chiavi, i poliziotti ci accompagnarono gentilmente in un altro albergo), a Barcellona sono arrivata all’aeroporto con il biglietto sbagliato (al contrario, da Venezia a Barcellona) e non sono potuta partire; a Lisbona, insieme ad amici, ho corso come una pazza in mezzo alla folla per non perdere la metro, per poi accorgermi, una volta a bordo, che il treno era vuoto e fuori servizio.
A Doha, in aeroporto, sono entrata in una Moschea convinta che fosse la toilette. A Los Angeles dimenticai di scollegare il mio profilo Facebook da un tablet in un Apple Store e il buontempone che arrivò subito dopo pensò bene di pubblicare a mio nome una serie di contenuti imbarazzanti. L’anno scorso, a Vancouver, mi hanno perso la valigia. Mi è stata restituita solo un mese dopo, a casa mia. Quantomeno ho imparato a viaggiare con poche cose!

8. Se non ci fossero limiti di tempo e di soldi, quali sono i prossimi 3 viaggi che faresti?
Domanda da un milione! Direi, nell’ordine: Argentina, Nuova Zelanda, Cile ed Isola di Pasqua.
9. Secondo te, cosa può fare un blogger nel suo piccolo per contribuire a rendere il nostro mondo più bello, sostenibile e rispettato?
Rispettare, in ogni modo possibile, i paesi che visita. Troppo spesso vedo viaggiatori sprovveduti, che partono senza conoscere nulla o quasi dei paesi che raggiungono e che non si rendono conto di essere ospiti in una terra straniera. Al primo posto, per me, rimane l’aspetto culturale e sociale, ma il supporto alle attività locali e la sostenibilità ambientale sono, mai come oggi, altri due aspetti imprescindibili. Può sembrare banale perché in fin dei conti queste belle parole le usiamo tutti, ma in pochi si impegnano davvero. Io quest’anno parto con la mia borraccia in alluminio e una saponetta per tutta la famiglia. Una stupidaggine per molti forse, per me una piccola, grande conquista!
10. Raccontaci del tuo viaggio più bello fatto fino a ora: facci sognare!
Risposta assai scontata, ma il Canada è un paese che mi ha dato davvero tanto. Ci sono stata tre volte, per tre anni consecutivi, ed ogni singolo viaggio mi ha lasciato qualcosa che difficilmente riuscirò a scordare.
I tramonti sui grandi laghi dell’Ontario, la natura incontaminata del fiordo di Saguenay, in Québec, il silenzio e la solitudine della Nuova Scozia, i laghi color smeraldo nelle Rocky Mountains, la balena che ho quasi carezzato a Vancouver Island. Il Canada è un territorio immenso, che si presta ad infinite combinazioni di viaggio ed è indubbiamente la destinazione ideale per chi ama la natura e i grandi spazi aperti. Senza sottovalutare, ovviamente, il vivace spirito cosmopolita di città come Toronto, Montreal e Vancouver. È una meta perfetta anche per i piccoli viaggiatori. Tanta attenzione per loro ovunque, sia nelle attività ludico/didattiche nei parchi, sia per quanto riguarda attrezzature, sanità e comfort.

Ringraziamo Daniela per aver condiviso con noi le sue emozioni in viaggio! Puoi trovare The Daz Box anche su Instagram e sugli altri social. E, se il racconto di Daniela ti ha ispirato… dai un’occhiata ai nostri tour in Canada!