Oggi siamo in compagnia di Daniele del blog Viaggi di lusso per poveri. Ci racconta di disavventure, sogni e viaggi stupendi tra Giappone, Venezuela e oltre!
1. Ciao Daniele, e benvenuto su Touripp.it! Presentati brevemente ai nostri lettori.
Salve, cerco di presentarmi brevemente, mi chiamo Daniele Di gioia, 34enne fiorentino con la passione per il viaggio che mi scorre nelle vene fin da piccolo. Ho iniziato a viaggiare da solo a soli 16 anni e da allora non ho più potuto farne a meno.
2. Raccontaci dell’esatto momento in cui hai pensato: “apro un blog di viaggi”! Da quando hai Viaggi di lusso per poveri, e cosa ti ha spinto in questo mondo?
Viaggi di Lusso per Poveri nasce circa 3 anni fa, al ritorno da un mio viaggio in Giappone. È stata più una voglia di rivincita che altro. Prima di partire per il viaggio mi informai sui vari blog di come potesse essere il costo della vita là e a dire il vero ero molto scoraggiato perché lo descrivevano come un paese carissimo. Ho creato il blog proprio per sfatare certi miti.
È assolutamente scorretto secondo me dare delle informazioni sbagliate, si limita una gran parte di turismo. Se vediamo i giapponesi in coda davanti ai nostri negozi di lusso italiani non è perché il Paese (Giappone) è carissimo, ma solo certe cose, la moda made in Italy ad esempio, ha dei prezzi superiori ai nostri. Dalla lettura di questi blog ero stato anche scoraggiato dal prendere il taxi! Perché le porte si aprono da sole e i tassisti hanno i guanti bianchi, e allora? Tanto da farmi girare 2 ore una volta arrivato alla stazione di Shinjuko per cercare il mio albergo. Ormai stremato decisi di fregarmene e di prendere il taxi, e pensate un po’, ho speso meno che in Italia.
Da qui l’idea di fare un blog che desse informazioni quanto più possibile vicine alla realtà. Ho deciso di realizzare la mia pagina raccontando solo i viaggi che ho fatto in prima persona, raccontandomi passo per passo nel bene e nel male.
3. Qual è la filosofia di viaggio che sta dietro al nome del tuo blog?
Non è una vera e propria filosofia, il nome nasce da esperienze personali. Come vi ho accennato poco fa sono sempre stato abituato a viaggiare, spesso da solo perché i miei amici preferivano mete italiane con la scusa del ‘te lo puoi permettere’, niente di più falso, io andavo un mese in Asia e loro si facevano 15 giorni in Puglia o Sardegna spendendo molto di più, forse per paura o per comodità, non lo capirò mai. La mia filosofia è che una vacanza deve sempre essere una vacanza, quindi anche rilassante e senza farsi mancare niente ma contenendo i costi. Da qui il nome (ironico) “Viaggi di lusso per poveri”.

4. Parliamo di cibo: lo consideri parte integrante del viaggio e della cultura che stai visitando? Qual è il piatto più buono assaggiato in viaggio?
Il cibo è sempre una parte fondamentale dei miei viaggi, non mi tiro mai indietro quando c’è da assaggiare qualcosa di tipico. È anche utile per conoscere completamente la cultura, se posso fare qualche esempio mi sono ritrovato a mangiare il cammello in Marocco, le cavallette in Thailandia, il serpente e l’ippopotamo in Cina, coccodrillo e uova di iguana in Sud America.
Mi sono piaciuti? No, ma almeno posso dirlo con certezza dopo averli provati, altrimenti sarei rimasto con il dubbio. Posso dirvi di aver mangiato una delle pizze più buone della mia vita a Tokyo (non me ne vogliano i napoletani) e una grigliata di carne in Venezuela da fare invidia a qualsiasi bistecca (e lo dico da fiorentino).
5. Un libro/film/telefilm che ti ha spinto a viaggiare in qualche parte del mondo?
Senza dubbio è stato Il giro del mondo in 80 giorni di Jules Verne, può sembrare scontato e banale ma è proprio quello, me ne innamorai dopo averlo letto in prima media, è stato amore a prima vista. Ovviamente non ho potuto fare a meno di leggere tutte le sue altre opere, da Viaggio al centro della terra a L’isola misteriosa passando per Ventimila leghe sotto i mari, ecce cc.
6. Descrivici le prime 3 parole che ti vengono in mente quando pensi a “viaggiare”.
Libertà, perché è quella che può regalarti un viaggio, è un qualcosa di veramente unico e speciale che si prova sicuramente ogni volta che chiudiamo la porta di casa e ci lasciamo alle spalle la vita di tutti i giorni e con essa tutte le difficoltà. Libertà e viaggio vanno sicuramente a braccetto.
Relax, che sia un viaggio avventuroso in qualche paese che ci istiga a macinare chilometri o uno passato su una spiaggia caraibica sotto una palma con una piña colada in mano è comunque rilassante. Viaggiare ti permette di staccare completamente la spina e allontanarti dai ritmi di lavoro spesso stressanti, impegni e responsabilità.

7. Durante i tuoi viaggi, qual è stato l’aneddoto più divertente/imbarazzante/tragi- comico… insomma, quello che suscita sempre risate quando lo racconti?
Ce ne sono stati tantissimi, uno su tutti qualche anno fa: mi trovavo in Venezuela, paese nel quale ho vissuto un anno e mezzo e che mi ha lasciato veramente tantissimo. Più precisamente ero a El giagual, un piccolo pueblo vicino San Fernando de Apure nella piena campagna venezuelana. Decido di spostarmi in un paese vicino con il bus per andare a bere qualcosa. Era l’ultimo autobus, ma l’ho scoperto solo una volta uscito dal bar, se così lo si può chiamare, la musica così come la luce andava e veniva, servivano solo birra e rum e i “divanetti” erano tre amache agganciate alle colonne di un portico.
Per farla breve, mi ritrovo a dormire su una panchina di cemento in una piccola piazzetta, giusto il tempo di prendere sonno e addormentarmi che sento qualcosa sulla faccia, apro gli occhi e mi ritrovo tre asini che mi fissano, mi alzo e la piazzetta era completamente invasa da loro ce ne saranno stati una cinquantina. Vi assicuro che è stato un risveglio traumatico.
8. Se non ci fossero limiti di tempo e di soldi, quali sono i prossimi 3 viaggi che faresti?
Inizierei con il passare 2/3 mesi tra Argentina, Bolivia e Perù tre paesi che mi mancano a l’ appello. Poi mi farei un bel coast to coast negli Stati Uniti, magari facendo anche un salto in Canada, un paese che mi affascina davvero molto. Infine un bel tour della Cina: vorrei vedere il vero Paese, i villaggi più remoti e rurali, conoscere la loro storia e i loro costumi.
9. Secondo te, cosa può fare un blogger nel suo piccolo per contribuire a rendere il nostro mondo più bello, sostenibile e rispettato?
Un travel blogger può sicuramente cercare di educare i propri lettori, incoraggiandoli a partire mantenendo sempre il rispetto verso il Paese e il popolo che visiterà. Può aiutare a combattere quelle ansie e paure che si possono avere prima di partire o nella scelta del posto da visitare, infine, può far sognare e aiutare a realizzare qualche desiderio nel cassetto, mostrando posti bellissimi e aiutando gli utenti nelle loro prenotazioni.
10. Raccontaci del tuo viaggio più bello fatto fino a ora: facci sognare!
Ho diversi paese che mi sono restati nel cuore, uno su tutti il Giappone, paese del “Sol Levante”. Non è un paese paragonabile ad altri, è unico e assolutamente da visitare almeno una volta. Io ne sono rimasto innamorato, è un insieme di città super futuristiche e all’avanguardia ma allo stesso tempo ricco di tradizioni e rispetto della propria cultura. Ci sono molti villaggi dove il tempo sembra essersi fermato e ti riportano indietro all’epoca delle dinastie e dei samurai. Un popolo semplicemente stupendo, disponibilissimo e molto cordiale, ma soprattutto un Paese sicuro, quasi completamente assente di microcriminalità, dove i bambini prendono tranquillamente il metro da soli, dove tutto funziona alla perfezione e gli orari sono sempre rispettati.

Ringraziamo Daniele per aver condiviso con noi le sue emozioni in viaggio! Puoi trovare Viaggi di lusso per poveri anche su Facebook e sugli altri social. E, se il racconto di Daniele ti ha ispirato… dai un’occhiata ai nostri tour in Giappone!