Oggi facciamo due chiacchiere con Raffaella del blog Raf around the world. Si parla di strani trekking a cavallo, ceviche di pesce, sogni e viaggi a tempo indeterminato!
1. Ciao Raffaella, e benvenuta su Touripp.it! Presentati brevemente ai nostri lettori.
Sono Raffaella e sono una malata di viaggi. Con mio marito e il mio bimbo di un anno, siamo impegnati in un’avventura che è iniziata lo scorso maggio e non sappiamo ancora dove ci porterà. Abbiamo terminato la nostra attività (gestivamo una struttura ricettiva) e chiuso le nostre cose in un magazzino, abbiamo affittato il nostro appartamento su Airbnb, abbiamo caricato la nostra piccola macchina con pochi oggetti indispensabili e ci siamo messi in viaggio. Abbiamo girato la Sardegna in lungo e in largo, abbiamo realizzato il nostro sogno di passare un’intera estate nelle Dolomiti e ora abbiamo iniziato a depennare alcune voci di una lunga lista di mete. Ci fermeremo quando troveremo il nostro posto nel mondo. Lontano o vicino non lo sappiamo ancora.
2. Raccontaci dell’esatto momento in cui hai pensato: “apro un blog di viaggi”! Da quando hai Raf around the world, e cosa ti ha spinto in questo mondo?
Raf around the world è nato ad ottobre 2016, quindi quest’anno ha compiuto tre anni. Diciamo che il blog è nato dall’esigenza di catalogare e rendere maggiormente fruibile tutto il materiale fotografico che avevo accumulato nel corso dei miei viaggi. Poi da cosa nasce cosa e l’universo del blogging mi ha conquistata, fino a diventare una vera e propria passione. Ora non posso pensare di fare un viaggio senza poi raccontarlo ai miei lettori.

3. Abiti in Spagna: dove, di preciso? E cosa ti piace di più del vivere in questo Paese?
Ho passato gli ultimi 10 anni in Andalusia, prima a Malaga e poi a Nerja (un paesino di mare a una cinquantina di chilometri da Malaga). La cosa che più mi piace di questa zona è senza dubbio il clima, soprattutto in inverno. Tanto sole, tanta luce e temperature miti, cosa si può volere di più?!?
4. Parliamo di cibo: lo consideri parte integrante del viaggio e della cultura che stai visitando? Qual è il piatto più buono assaggiato in viaggio?
In ogni mio viaggio il cibo riveste un ruolo molto importante. Sono un’accanita sostenitrice della teoria che solo conoscendo e consumando i piatti tipici di un luogo si possa entrare in contatto con il luogo stesso. Ecco percheé quando viaggio frequento i mercati locali e cerco anche di fare, dove possibile, dei corsi di cucina. Proprio in un food market di Cuzco ho assaggiato uno dei piatti più buoni: un ceviche di pesce di fiume fatto al momento. Una vera delizia!
5. Un libro/film/telefilm che ti ha spinto a viaggiare in qualche parte del mondo?
Spinte a viaggiare non mi servono, semmai il contrario! Scherzi a parte, Un indovino mi disse di Tiziano Terzani ha sicuramente contribuito ad alimentare la mia passione per l’Asia e per la pratica del “viaggiare lento”.

6. Descrivici le prime 3 parole che ti vengono in mente quando pensi a “viaggiare”.
Penso a viaggiare e dico: libertà, conoscenza e fatica. Il viaggio mi regala la libertà intesa come libertà dalle regole, dalla routine e dai ruoli prestabiliti. Viaggiare mi permette di conoscere nuove realtà e quindi di essere capace a confrontarmi con la diversità. La fatica invece nasce dallo stile del mio viaggio che, nei limiti del possibile, non cerca scorciatoie.
7. Durante i tuoi viaggi, qual è stato l’aneddoto più divertente/imbarazzante/tragi- comico… insomma, quello che suscita sempre risate quando lo racconti?
Sicuramente la mia disavventura in Nepal. Stavo percorrendo l’Annapurna Circuit, un trekking di due settimane, quando mi sono ammalata. Non riuscendo a camminare per lunghe distanze, la guida nepalese che mi accompagnava mi ha suggerito di procurarci un cavallo. Fu così che, non avendo mai cavalcato prima in vita mia, mi sono ritrovata per tre giorni a percorrere sentieri scoscesi ed esposti in groppa ad un cavallo (pure senza sella).
8. Se non ci fossero limiti di tempo e di soldi, quali sono i prossimi 3 viaggi che faresti?
Il primo viaggio sarebbe sicuramente un on the road negli Stati Uniti, un’avventura senza programmi prestabiliti ma solo un’idea vaga dell’itinerario e ampio spazio all’improvvisazione. Con il secondo viaggio rimarrei in zona e visiterei il Canada. Prima Montreal, Ottawa, Québec City e poi mi perderei in un mese di trekking nei grandi parchi. Il terzo viaggio sarebbe la Patagonia e la Terra del Fuoco dove darei massima espressione alla mia passione per la montagna e il camminare.

9. Secondo te, cosa può fare un blogger nel suo piccolo per contribuire a rendere il nostro mondo più bello, sostenibile e rispettato?
Come viaggiatrice cerco di viaggiare senza lasciare tracce, o quantomeno lasciandone il meno possibile. Sto molto attenta all’immondizia che produco e cerco di ridurre la plastica al minimo. Un piccolo esempio? Da qualche tempo viaggio sempre con una borraccia al seguito per dissetarmi senza dover comprare le bottigliette di plastica. Come blogger non posso che dare l’esempio parlando di questi temi anche nei miei racconti di viaggio.
10. Raccontaci del tuo viaggio più bello fatto fino a ora: facci sognare!
Ogni viaggio racchiude in sé qualcosa di speciale, ma se ne dovessi scegliere uno direi sicuramente la Namibia. In questa avventura ho provato delle emozioni che mai avevo provato prima: un misto di sorpresa e di tensione, di meraviglia e di commozione. La sensazione che provi nel guidare per ore su strade deserte incrociando solo animali e nel dormire sotto cieli stellati con la luna come unica fonte di luce è difficile da rendere a parole. Bisogna solo prenotare un volo e andarci di persona!

Ringraziamo Raffaella per aver condiviso con noi le sue emozioni in viaggio! Puoi trovare Raf around the world anche su Instagram e sugli altri social. E, se il racconto di Raffaella ti ha ispirato… dai un’occhiata ai nostri tour in Namibia!