Oggi siamo in compagnia di Roberta, fondatrice del blog In viaggio con Lollo (robertaisceri.it). Scopriamo la sua passione per l’Italia e per il mondo, e le sue preferenze in fatto di cibo, libri e film di viaggio, mete da sogno e tanto altro!
1. Ciao Roberta e benvenuta su Touripp.it! Presentati brevemente ai nostri lettori.
Ciao, grazie per l’accoglienza 🙂 Sono una ragazza/donna di 41 anni, ancora in cerca di se stessa. Le domande che mi faccio sono due: mi troverò? Sarà per questo che amo viaggiare? Ebbene sì, sono una viaggiatrice incallita e i viaggi mi piace viverli, scriverli e fotografarli. Le altre mie passioni irrinunciabili sono la lettura e il cinema: non potrei mai vivere senza l’una e l’altro. E no: non leggo solo libri di viaggio né vedo solamente film che hanno il viaggio come tematica. Adoro i romanzi e i film che intrecciano le storie con la Storia. Non potrei fare a meno della natura, che mi rigenera sempre, della famiglia, del buon cibo e delle novità. I miei colori preferiti sono il viola, il verde e il giallo. Adoro i colibrì, i baobab e le sequoie, la pizza e gli gnocchi. Eccomi sintetizzata al massimo.
2. Raccontaci dell’esatto momento in cui hai pensato: “apro un blog di viaggi”! Da quando ce l’hai, e cosa ti ha spinto in questo mondo?
Ho aperto il mio primo blog nel 2013. Si chiamava Italiaterapia. Era estate e stavo cenando con un’amica sul suo terrazzo. Ci siamo dette: perché non apriamo un blog? Lei amava fotografare, io soprattutto scrivere, e così abbiamo unito le forze. Ci siamo iscritte a un corso di storia dell’arte, grazie al quale abbiamo girato la nostra città – Roma – in lungo e in largo. Così abbiamo descritto chiese, statue, angoli della capitale, cercando di dare un’accezione positiva ai nostri racconti di “viaggio”. Metto questa parola tra virgolette, perché si trattava di viaggi in senso lato. Solo dopo aver aperto il blog, siamo venute a conoscenza dei vari gruppi Facebook e di questo mondo assurdo, di cui nessuna conosceva le sfaccettature. A spingermi è stato un lungo periodo di disoccupazione, la complicità con Sara, l’amore per i viaggi (che lo dico a fare?) e il desiderio di scoprire il volto positivo della nostra Italia.

3. Il tuo conosciutissimo blog Italiaterapia è diventato In viaggio con Lollo qualche mese fa; da cosa è nata la spinta a questo cambiamento?
A parte che io amo cambiare e dopo un po’ mi stufo della staticità… In secondo luogo, con la mia webmaster abbiamo scoperto che la parola “terapia” penalizzava il mio blog. Papà Google, infatti, lo scambiava per un blog di medicina alternativa. Così ho deciso di dare il mio nome al dominio e inventare un “sottotitolo”: In Viaggio con Lollo. Chi è Lollo? Il mio alter ego – giraffa. La giraffa, infatti, è per me il simbolo di una vita selvaggia, a contatto con se’ stessi e la natura. E poi non rinuncia mai all’eleganza, anche se alle volte è buffa.
4. Parliamo di cibo: lo consideri parte integrante del viaggio e della cultura che stai visitando? Qual è il piatto più buono assaggiato in viaggio?
100 volte sì! Assaggio e mangio tutto (unico no: gli insetti). Io adoro il pollo al curry (viva l’India e lo Sri Lanka, dove sto per andare) e vado matta per la cucina mediorientale: sogno con il tabboleh (insalata con prezzemolo, pomodori, bulgur) e con il mansaf (riso, pane tostato e carne di agnello o montone con yogurt). Come dolce? Lo spagnolo dulce de leche: da leccarsi i baffi!

5. Un libro/film/telefilm che ti ha spinto a viaggiare in qualche parte del mondo?
Virginia Woolf mi ha spinta ad andare in Cornovaglia. Proprio un anno, in occasione del mio compleanno, mi sono fatta regalare cinque giorni tra scogliere e brughiera. Per quanto riguarda i film, Gli uccelli di Hitchcock mi ha portata a Bodega Bay. Mi sarei laureata di lì a breve in cinema e mi trovavo a Berkeley per preparare la tesi. Il regista inglese è uno dei miei preferiti: potevo perdermi questo angolo di pace a non troppi chilometri da San Francisco?
6. Descrivici le prime 3 parole che ti vengono in mente quando pensi a “viaggiare”.
Libertà: mi piace anche viaggiare da sola e in quei momenti recupero la mia parte autentica, libera.
Conoscenza: non esiste viaggio che non ti porti a conoscere qualcuno e qualcosa, fosse anche una parte minima della realtà.
Coraggio: viaggiare significa rinunciare alle proprie abitudini, anche se per un periodo di tempo limitato.

7. Durante i tuoi viaggi, qual è stato l’aneddoto più divertente/imbarazzante/tragicomico… insomma, quello che suscita sempre risate quando lo racconti?
Spagna: io che scrivo sul parabrezza impolverato di una macchina “Lávame puerco”. Una risata alla mie spalle: è il proprietario, in compagnia della moglie. Gelo.
8. Se non ci fossero limiti di tempo e di soldi, quali sono i prossimi 3 viaggi che faresti?
Un on the road in Australia, attraversando l’Outback, e un on the road negli USA, toccando la provincia americana e Stati che non calcola nessuno come l’Iowa.

9. Secondo te, cosa può fare un blogger nel suo piccolo per contribuire a rendere il nostro mondo più bello, sostenibile e rispettato?
Rispondo una negazione: non parlare dei viaggi come di una droga (non amo la parola wanderlust) e dei Paesi visitati come caselle da spuntare. Secondo me tutti potremmo rendere il mondo migliore parlando di quello che abbiamo imparato dai viaggi, dal modo di relazionarsi al rispetto verso la natura, dalla scoperta di sé stessi e delle proprie verità all’interesse per le diverse situazioni geopolitiche. Viaggiare non è un gioco.
10. Raccontaci del tuo viaggio più bello fatto fino a ora: facci sognare!
Posso parlarti dell’ultimo, invece? Ché sennò parlo sempre degli stessi. Un anno fa ho fatto il tour dei Balcani, memore di un grandioso viaggio a bordo di un Fiat 238 dipinto di rosso e pieno di adesivi. Non ho ripercorso la rotta fatta con i miei genitori nel 1992, ma ho aggiunto e tolto tappe.
Cosa ricordo con maggior sentimento? La città di Mostar, che – sebbene colma di turisti – mi ha regalato attimi di puro misticismo. Sì, la Bosnia mi ha lasciato una dolce malinconia, è stata come un pizzicotto al mio spirito. Adoro le moschee e il muezzin e, per stare bene, dovrei immergermi tra le sue note almeno una volta l’anno. Mostar e la Bosnia in generale mi sono sembrati luoghi estremamente sofferti ma in rinascita. Luoghi in cui rispecchiarci tutti, se solo ci ascoltassimo a fondo.

Ringraziamo Roberta per aver condiviso con noi le sue emozioni in viaggio! Puoi trovare In viaggio con Lollo anche su Instagram e sugli altri social. E, se il racconto di Stefania ti ha ispirato… dai un’occhiata ai nostri tour in Bosnia!